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Channel: ~ My little old world ~ gardening, home, poetry and everything romantic that makes us dream.
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We're coming from Holland, the Land of Windmills...

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Some time ago I found on the web this collection of images dating back to 1910, which I evaluate very 'precious'... and thus they really are considering that they speak to us of ancient traditions and that they're children in traditional costumes telling us about them.


This image portrays the three main protagonists of these ancient shots delighted, indeed fascinated by the window of a confectionery shop: they could be three little sisters, the eldest of which - the one on the left, seems to touch inside the pocket of her little dress to note that they don't have any money...
And it is always the same shop that attracts other children from the little town: in the photo below there are two little girls and a little boy, who seems to be more attentive to the photographer than to the window or to the chatter of his mates.


This shop was located at number 50 in the Street of the School and probably represented a fixed stop for every child who attended it!

All these images are taken from the photographic archive of Arnemuiden (Images Bank of the Historical Association Arnemuiden), a little town that even today has just over five thousand inhabitants, and which at the time was nothing more than a small village of very ancient origins, mentioned for the first time time in a written document dated 1223, in which everyone probably knew each other.
We know that the Netherlands still had a mainly agricultural economy and that windmills played a central role.
Historically, Dutch windmills had many functions, the most important of which was probably pumping water from the ground to return it to the rivers beyond the dams in order to obtain arable land. In the XIVth century the windmills which were empty inside were used to run huge wheels that dried up the marshy land. But the force of the wind was also used to carry out other works: there were in fact mills that functioned as sawmills (there is Windmill de Otter in Amsterdam, the only mill-sawmill still in operation) and others that were used to grind grain.
Life was probably not very easy at the time and most of the population lived in poor conditions.
This is confirmed by the two photos that I am about to present to you: when even the youngest children are involved in work activities, even if not very burdensome, a picture of poverty becomes concrete in our eyes, which however, perhaps, was not as heavy to tolerate as we can imagine it today because it had to be a condition shared by everyone.




These two girls are two little sisters, two of the three with whom our story began who, probably on leaving school, not being able to buy anything from the confectionery's, try to accumulate a few coins by reselling the bread taken from the baker's: they are two loaves weighing eight pounds each!
In this last photo the smaller one on the right looks really desperate: either the lady who opened the door for them doesn't need bread - which means no sweets! - or that those huge wooden clogs she is looking at frighten her to tears.
This was the house of the village milkman (the one on the door is her wife) who was probably a burly man, perhaps to the point of intimidating the smallest girl...



This is another particularly picturesque and characteristic image of those places, where life took place between one channel and another.
The channel to cross here is that of Arnezij. The big bell was placed in 1890 because the ferryman often didn't hear the old bell which was much smaller.
Of this photograph even the names of the protagonists are known: the name of the little girl who, following with her eyes what her mother-Cornelia van Belzen suggests, pulls the bell rope to warn the ferryman, is Pie. Next to her are her younger sisters Jacomina (Mien) and Jorina.

And finally I present two photographs, always very tender, which belong to another collection, also dating back to 1910: 






I'm leaving you with this image that inspires the most naive sweetness
and in the hope to have entertained you with delight
I wait for you for the next post wishing you all my best.

See you soon!








Veniamo dall'Olanda, la terra dei mulini a vento...



IMMAGINE 1 - COPERTINA


Ho trovato tempo fa sul web questa raccolta di immagini, che datano 1910, che ritengo molto 'preziose'...e lo sono davvero considerato che ci parlano di antiche tradizioni e che a raccontarcele sono dei bambini in costume tradizionale.




Questa immagine ritrae le tre protagoniste principali di questi antichi scatti deliziate, anzi affascinate dalla vetrina di un negozio di dolciumi: potrebbe trattarsi di tre sorelline, la maggiore delle quali - quella sulla sinistra, sembra toccarsi dentro la tasca dell'abitino per constatare che non ha denaro...
Ed è sempre lo stesso negozio ad attirare altri bimbi del paese: nella foto qui sotto sono ritratte due bimbe ed un bimbo, che sembra essere più attento al fotografo che alla vetrina o alle chiacchiere delle sue compagne.




Questo negozio era sito al n.50 della Via della Scuola e probabilmente rappresentava una tappa fissa per ogni bambino che la frequentava!

Tutte queste immagini sono tratte dall'archivio fotografico di Arnemuiden (Banca d'Immagini Associazione Storica Arnemuiden), una cittadina che oggi conta poco più di cinquemila abitanti, e che allora era niente più che un piccolo paesino di antichissime origini, menzionato per la prima volta in un documento datato 1223, in cui tutti, probabilmente si conoscevano.
Sappiamo che i Paesi Bassi si reggevano ancora su di un'economia principalmente agricola e che svolgevano un ruolo centrale i mulini a vento.
Storicamente, i mulini a vento olandesi avevano molte funzioni la più importante delle quali era probabilmente pompare l’acqua dal terreno per reimmetterla nei fiumi al di là delle dighe, al fine di ottenere terreno coltivabile. Nel quattordicesimo secolo i mulini vuoti all’interno erano usati per far funzionare enormi ruote che prosciugavano i terreni acquitrinosi. Ma la forza del vento era usata anche per compiere altri lavori: esistevano infatti mulini che funzionavano come segherie (esiste ad Amsterdam il Mulino de Otter, l’unico mulino-segheria ancora in attività) ed altri che servivano per macinare il grano.
Probabilmente la vita non era molto facile a quel tempo e la maggior parte della popolazione versava in condizioni misere. 
Ce lo confermano le due foto che sto per presentarvi: quando anche i bambini più piccoli sono coinvolti in attività lavorative, anche se poco gravose, prende concretezza ai nostri occhi un quadro di indigenza, che però, forse, non era pesante da tollerare come possiamo immaginarla oggi perché doveva trattarsi di una condizione condivisa da tutti.


IMMAGINE 4 - APRI LA PORTA!



Queste due bimbe sono due sorelline, due delle tre con cui è cominciata questa nostra storia le quali, probabilmente all'uscita da scuola, non potendo comprare nulla dal pasticcere, cercano di accumulare qualche spicciolo rivendendo il pane preso dal forno: si tratta di due pagnotte che pesano otto libbre ciascuna!
In questa ultima foto la più piccola sulla destra sembra davvero disperata: o che la signora che ha aperto loro la porta non ha bisogno di pane - il che significa niente dolci!- o che le fanno paura quegli enormi zoccoli in legno che sta guardando in lacrime.
Questa era la casa del lattaio del paese (quella sull'uscio è sua moglie) che probabilmente era un uomo corpulento, magari al punto da intimorire la più piccolina, chissà! 




Questa è un'altra immagine particolarmente pittoresca e caratteristica di quei luoghi, in cui la vita si svolgeva tra un canale ed un altro.
Il canale da attraversare qui è quello di Arnezij. La grande campana fu collocata nel 1890 perché il traghettatore spesso non sentiva la vecchia campana che era molto più piccola. 
Di questa fotografia si conoscono persino i nomi delle protagoniste: il nome della bambina che, seguendo con lo sguardo quanto le suggerisce di fare la madre - Cornelia van Belzen, tira la corda della campana per avvisare il traghettatore, è Pie. Accanto a lei ci sono le sue sorelle minori Jacomina (Mien) e Jorina.

Ed infine vi presento due fotografie, sempre tenerissime, che appartengono ad un'altra collezione, sempre datate 1910:


IMMAGINE 7 - CIAO, DOVE SEI?

IMMAGINE 8 - TI PIACE UN DOLCETTO?



 Vi lascio con questa immagine che ispira la più ingenua dolcezza
e, nella speranza di avervi intrattenuti con diletto,
 vi aspetto per il prossimo post augurandovi ogni bene.

A presto!






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