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Decorating a Victorian Buffet Table.

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Like true aesthete, attentive to the details aimed to create the beauty even in the smallest and negligible area of their everyday life as they were, our Victorians were real artists in decorating tables laid out for special occasions, from those for a simple buffet to those prepared for the Christmas celebrations.




A Buffet Table decorated with a large wreath and a lavish fountain in the middle, and golden ribbons draping the sides of the towel

Artistic arrangement for dinner table, complete with garlands of flowers and a fountain.



When THE ENCYCLOPEDIA OF PRACTICAL COOKERY - Editor Theodore Francis Garrett - was published in England in 1892, Queen Victoria had been sitting on her throne for more than 55 years and had already consecrated the period which we call in her honor Victorian Age just as a golden era for everything which was domestic and it is unquestionable that such a publication, which in the culinary sector represented one of the vertices, opened a new style for food, both for preparing and for presenting it.

Eliza Acton had published herModern Cookery for Private Families that sold copies very quickly and introduced some of the conventions we may find in modern kitchen books such as measurements and cooking times and Mrs Beeton's Book of Household Management followed it as a best-seller for about 50 years.

You have to know that during the XIXth century over 100 popular cooking books were published, therefore the choice of time to produce an eight-volume encyclopedia should have been chosen with extreme accuracy and well-guided. It was a kind of thorough and detailed cooking treatise, with contributions of no fewer than ten kitchen chefs and far competent confectioners.

It was undoubtedly ambitious in its field - its subtitle is "A Complete Dictionary of All Pertaining to the Art of Cooking and Table Service,"and it contains recipes for every occasion, including"ball suppers, picnics, garden party refreshments, race and boating baskets."

In all its details, the format of the Encyclopedia is quite classic, as it contains recipes, illustrations and descriptions of foods, but it's written with such care and passion that it happens to read more poetic than accurate measures: just think that in a recipe to prepare"Broad beans and cream"it's needed "a lump of butter the size of a fowl's egg."

It also contains recipes that could be rare for a today's chef, and on the other hand, they are far from our tastes! The black pudding, for example, is a sort of pork blood sausage, for the description of which there is a detailed half-page book; the first advice to prepare it it's to "Get a supply of large pig's entrails." And it was not entirely secondary the knowledge of the preservation of fresh products at that time, since as for the half-liter of pork blood required, it is essential to get it the same day that the animal is slaughtered.

The recipes are intertwined with a series of extremely sumptuous illustrations: some are only demonstrative, while others show more elaborate table decorations that clearly appear to be not part of nowadays "practical cooking"; it is the case of some center-table that are real works of art, such as a plate of woodcocks and other birds decorated with white swan statues arranged on several levels,




or of a fish dish decorated with King Neptune, with his trident facing upwards,



or a plaster rooster wearing a pince-nez and a hat that makes ornament for a game-based dish.



And others not less fascinating at all ...




Yes because at that time plaster statues, small fountains, etc. were used to decorate tables and dishes.

Thanks to the New York Academy of Medicine, which keeps the Encyclopedia in its collection, today we can see how people - of course only those belonging to a certain rank - cooked and ate at the end of 1800, and we do it above all with images that are a real treat for the eyes !

And always the most extraordinary decorations belong to desserts and gateaux ... judge yourself ...



I wonder why such an art was lost, along with so many, many things belonging to that period that I love so much, or should only be reserved for exceptional occasions because it does not belong to the middle class, which at the time didn't exist yet ..!

Finally, I'm  leaving you with an image suggesting the decoration for a wedding-breakfast table ... well it is an image that 'speaks' for itself!




And before taking my leave of you, 
let me thank you as always for having followed me up to here with your usual enthusiasm, 
thanks to all of you from the bottom of my heart



see you soon 💕










SOURCE: 

The Encyclopaedia of Practical Cookery: A Complete Dictionary of All Pertaining to the Art of Cookery and Table Service, Editor Theodor Francis Garrett, Contributor William A. Rawson, Illustrators Harry Furniss, George Cruikshank, W. Mann Andrew.








Da veri esteti, attenti ai dettagli volti a dar vita al bello anche nel più piccolo e trascurabile ambito della loro vita quotidiana, i Victorians erano veri artisti nel decorare le tavole imbandite per occasioni speciali, da quelli per un semplice buffet a quelli addobbati per le celebrazioni natalizie.




- immagine 1 - tavolo imbandito per un buffet con tanto di fiocchi a drappeggiare i bordi della tovaglia e fontana nel centro di una vasta ghirlanda decorata che separa i piatti dei commensali



Quando THE ENCYCLOPEDIA OF PRACTICAL COOKERY - Editore Theodore Francis Garrett - venne pubblicata in Inghilterra nel 1890, la regina Vittoria sedeva sul trono già da più di 55 anni ed aveva consacrato quel periodo che noi chiamiamo in suo onore Vittoriano, appunto, come un'epoca d'oro per tutto ciò che era domestico ed è indubbio che una tale pubblicazione, che in ambito culinario rappresentò uno dei vertici, inaugurò un nuovo stile per alimentarsi. 

Eliza Acton aveva pubblicato il suo Modern Cookery for Private Families che vendette copie molto velocemente e introdusse alcune delle convenzioni dei libri di cucina moderni, come le misurazioni delle vivande ed i tempi di cottura. Il Mrs Beeton’s Book of Household Management gli fece seguito rimanendo un best-seller per circa 50 anni.

Pensate che durante il XIX secolo oltre 100 libri di cucina popolari sono stati pubblicati perciò la scelta di tempo per dare alle stampe un'enciclopedia di otto volumi doveva essere stato scelto con estrema accuratezza e del tutto indovinato. Era questo una sorta di trattato di cucina completo e dettagliato, con contributi di non meno di dieci chef di cucina e pasticceri. 
Era indubbiamente ambizioso nel suo ambito - questo è il suo il suo sottotitolo "un dizionario completo di tutto ciò che riguarda l'arte della cucina e del servizio a tavola", e contiene ricette per ogni tipo di occasione, tra cui"cene date in occasioni di balli, pic-nic, rinfreschi da giardino, cesti preparati in occasione di gare all'aperto e di gite in barca."

In tutti i dettagli, il formato dell'Encyclopediaè decisamente classico, poiché contiene ricette, illustrazioni e descrizioni di alimenti, ma è redatto con una tale cura e passione che accade di leggervi misure più poetiche che accurate: pensate che in una ricetta per preparare" Fave in brodo con panna "è scritto che è necessario"un pezzo di burro delle dimensioni di un uovo di gallina"!

Essa contiene anche ricette che potrebbero essere rare per il cuoco di oggi, e, pur se ricercate al tempo, sono lontane dai nostri gusti ! Il budino nero, per esempio, è una sorta di sanguinaccio di maiale, per la descrizione del quale è impegnata una mezza pagina dettagliata del libro; il primo consiglio per prepararlo è "procurarsi intestini di maiali di grandi dimensioni". E non era del tutto secondaria anche una conoscenza della conservazione dei prodotti freschi a quell'epoca: a causa del mezzo litro di sangue di maiale richiesto, l'Encyclopedia afferma che è essenziale prepararlo il medesimo giorno in cui si macella l'animale.


Le ricette sono intercalate ad una serie di illustrazioni decisamente sontuose: alcune sono solamente dimostrative, mente altre mostrano decorazioni da tavola più elaborate che appaiono chiaramente come non appartenenti all'ambito della "cucina pratica"; è il caso di alcuni centro-tavola che sono vere opere d'arte - è il caso di un piatto di beccacce ed altri volatili decorato con statue di cigni bianchi disposti su più livelli 



- immagine 2



di una portata di pesce decorata con re Nettuno, con il suo tridente in alto, 



- immagine 3



o di un gallo in gesso che indossa un pince-nez e un cappello che fa da ornamento per un piatto a base di selvaggina.



- immagine 4



Ed altri ancora ...


- immagine 5


- immagine 6



Sì perché a quel tempo per decorare i piatti che si servivano in tavola venivano utilizzati statue in gesso, piccole fontane, etc.

Grazie all'Accademia di Medicina di New York, che conserva l'Encyclopedia nella sua collezione, oggi siamo in grado di intravedere come le persone - ovviamente solo quelle appartenenti ad un certo rango - cucinavano e mangiavano alla fine del 1800, e lo facciamo soprattutto con immagini che sono una vera delizia per gli occhi !

E sempre le decorazioni più straordinarie appartengono ai desserts e ai gateaux ... giudicate voi stessi ...


- immagine 7


- immagine 8



Mi chiedo perché una tale arte sia andata perduta, insieme a tante, troppe cose che appartengono a quel periodo che tanto amo, o la si debba riservare solamente ad occasioni eccezionali perché non divenuta alla portata del ceto medio, che al tempo ancora non esisteva ... !


Per concludere vi lascio con un'immagine che suggeriva la decorazione di un tavolo per un buffet di nozze ... è un'immagine che si commenta da sé !



- immagine 9






E prima di prendere congedo da voi, 
vi ringrazio come sempre per avermi seguita fin qui con l'entusiasmo di sempre,
 grazie a tutti voi dal profondo del cuore


a presto 💕








FONTE: 

The Encyclopaedia of Practical Cookery: A Complete Dictionary of All Pertaining to the Art of Cookery and Table ServiceEditor Theodor Francis Garrett, Contributor William A. Rawson, Illustrators Harry Furniss, George Cruikshank, W. Mann Andrew.





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