Of events her life was singularly barren: few changes and no great crisis ever broke the smooth current of its course. […] I have therefore scarcely any materials for a detailed life of my aunt; but I have a distinct recollection of her person and character; and perhaps many may take an interest in a delineation […] of that prolific mind whence sprung the Dashwoods and Bennets, the Bertrams and Woodhouses, the Thorpes and Musgroves, who have been admitted as familiar guests to the firesides of so many families, and are known there as individually and intimately as if they were living neighbours.1
Di eventi la sua vita fu singolarmente sterile: pochi cambiamenti e nessuna grande crisi mai rotto il suo placido scorrere [...] Ho quindi ben poco materiale per descrivere nel dettaglio la vita di mia zia; ma ho un ricordo distinto della sua persona e del suo carattere; e forse molti possono essere interessati ad una descrizione [...] di colei dalla cui mente prolifica nacquero i Dashwood e i Bennet, i Bertrams ed i Woodhouses, i Thorpe ed i Musgroves, che sono stati invitati quali ospiti familiari ai focolari di tante famiglie, e sono conosciuti lì ad uno ad uno ed intimamente come se fossero vicini ancora in vita.1
Il prossimo 18 luglio saranno trascorsi duecento anni esatti dalla dipartita di Jane Austen, la cara Jane Austen che occupa un posto speciale in ognuno dei nostri cuori, così ancora vicina al nostro modo di pensare, di concepire il mondo e le relazioni interpersonali, capace, in notevole anticipo rispetto al suo tempo, di dipingere con le parole un mondo storico, etico e sociale attraverso le trame ed i personaggi dei suoi romanzi che a tutta prima potrebbero sembrare semplici romanzi d'amore.
Da allora le cause della sua morte non sono mai apparse del tutto chiare ... sappiamo per certo che con gli inizi del 1816 la salute della povera Jane cominciò a peggiorare gradatamente anche se i segni del suo deterioramento vennero dapprincipio ignorati: nonostante il progredire della sua malattia ( ella scriveva di soffrire di reumatismi ed infine di alterazioni biliari, mentre i biografi ci hanno sempre additato il Morbo di Addison, come motivo del suo decesso, recentemente il linfoma di Hodgkin, entrambi al tempo non conosciuti e perciò non curabili ), inappagata da come le era riuscita la stesura della fine de The Elliots ( Persuasion ), ne riscrisse gli ultimi capitoli, finendoli nell'agosto del 1816.
Con il principio dell'anno 1817 iniziò un nuovo romanzo dapprima intitolato The Brothers(che assunse il titolo diSanditonquando venne pubblicato nel 1925), e ne completò i dodici capitoli prima di posare definitivamente la propria penna il 18 marzo 1817.
Da tempo ella trascorreva le sue giornate scrivendo coricata sul divano, conscia dell'aggravarsi definitivo del suo stato di salute e dell'approssimarsi della fine della sua seppur breve esistenza.
Dalla metà di aprile le difficoltà ed il dolore procuratole dal solo deambulare la costrinsero irrimediabilmente a letto. Nel mese di maggio la sorella Cassandra ed il fratello Henry la condussero a Winchester alla disperata ricerca di cure appropriate, ma Jane stava ormai soffrendo dolori strazianti ed era pronta ad accogliere la morte che sopraggiunse proprio a Winchester, dopo due mesi di laceranti sofferenze.
Oggi studi recentissimi ( risalenti a pochissimi giorni fa) sembrano gettare una nuova luce sulle cause della sua morte: Sandra Tuppen, curatrice della British Library che espone tre paia di occhiali che Jane aveva acquistati da sé e che indossava durante gli ultimi anni della sua vita, conservati dai suoi discendenti e donati al museo londinese nel 1999,
dimostrano che la sua vista si era notevolmente abbassata durante gli ultimissimi tempi, cosa che fu motivo di una notevole frustrazione di cui ella non fece segreto nei suoi scritti personali.
Alla soglia dei 40 anni la povera Jane si trovò ad essere quasi del tutto cieca - i tests hanno dimostrato che mentre le lenti del primo paio erano graduate ad 1,75 diottrie da ciascun occhio, quelle del terzo paio, montate su osso di tartaruga, erano con lenti convesse da 4,75 e 5,0 diottrie, appropriate ad una vista del tutto dimezzata - il che significa che ella avrebbe trovato molto difficile vedere abbastanza bene per leggere o scrivere con l'approssimarsi del momento della sua morte, con ogni probabilità di conseguenza al formarsi della cataratta, sicuramente causata dall'intossicazione indotta dai metalli pesanti che sovente erano ingredienti dei preparati farmacologici del tempo; questo fattore, coniugato all'inusuale esantema che comparve sul suo volto e che ci è fatto notare dalla scrittrice di gialli Lindsay Ashford, ci farebbe sospettare che il metallo pesante in questione sarebbe l'arsenico, presente nei medicamenti del tempo che 'curavano' i reumatismi.
A questo punto si compone un quadro ben differente sulla scomparsa precoce dell'amata scrittrice, la quale sarebbe deceduta, pensate, per avvelenamento da arsenico, anche se in modo del tutto accidentale !
Ben consapevole del fatto che al tempo la medicina avesse da compiere ancora molti passi avanti, che fosse in grado di procurare persino intossicazioni ed avvelenamenti tali da condurre alla morte sinceramente mi lascia sconcertata ...
a presto 💕
FONTI BIBLIOGRAFICHE:
Caroline Austen, Mia zia Jane Austen. Ricordi, titolo originale dell'opera My Aunt Jane Austen. A Memoir by Caroline Austen, 1867, traduzione di Giuseppe Ierolli;
Jane Austen, Lettere a cura di Giuseppe Ierolli, Utelibri, Bergamo, 2013;(http://www.jausten.it/jalettere.pdf)
J.E. Austen Leigh, A Memoir of Jane Austen, LONDON, RICHARD BENTLEY AND SON, 1871;
Giuseppe Ierolli, Jane Austen si racconta, Utelibri, Bergamo, 2012;
Kim Wilson, At HOME with JANE AUSTEN, FRANCES LINCOLN LIMITED PUBLISHERS, United Kingdom, October 2014;
Daily Mail Online
BBC NEWS
CITAZIONI:
1 - J.E. Austen Leigh, A Memoir of Jane Austen, LONDON, RICHARD BENTLEY AND SON, 1871, CHAPTER 1, pag. 2;
2 - Ididem, CHAPTER XIII, pag. 192.
BIBLIOGRAPHIC SOURCES:
Caroline Austen, Mia zia Jane Austen. Ricordi, titolo originale dell'opera My Aunt Jane Austen. A Memoir by Caroline Austen, 1867, traduzione di Giuseppe Ierolli;
Jane Austen, Lettere a cura di Giuseppe Ierolli, Utelibri, Bergamo, 2013; (http://www.jausten.it/jalettere.pdf)
J.E. Austen Leigh, A Memoir of Jane Austen, LONDON, RICHARD BENTLEY AND SON, 1871;
Giuseppe Ierolli, Jane Austen si racconta, Utelibri, Bergamo, 2012;
Kim Wilson, At HOME with JANE AUSTEN, FRANCES LINCOLN LIMITED PUBLISHERS, United Kingdom, October 2014;
Daily Mail Online
BBC NEWS
QUOTATIONS:
1 - J.E. Austen Leigh, A Memoir of Jane Austen, LONDON, RICHARD BENTLEY AND SON, 1871, CHAPTER 1, p. 2;
2 -Ididem, CHAPTER XIII, p. 192.
Da allora le cause della sua morte non sono mai apparse del tutto chiare ... sappiamo per certo che con gli inizi del 1816 la salute della povera Jane cominciò a peggiorare gradatamente anche se i segni del suo deterioramento vennero dapprincipio ignorati: nonostante il progredire della sua malattia ( ella scriveva di soffrire di reumatismi ed infine di alterazioni biliari, mentre i biografi ci hanno sempre additato il Morbo di Addison, come motivo del suo decesso, recentemente il linfoma di Hodgkin, entrambi al tempo non conosciuti e perciò non curabili ), inappagata da come le era riuscita la stesura della fine de The Elliots ( Persuasion ), ne riscrisse gli ultimi capitoli, finendoli nell'agosto del 1816.
Con il principio dell'anno 1817 iniziò un nuovo romanzo dapprima intitolato The Brothers(che assunse il titolo diSanditonquando venne pubblicato nel 1925), e ne completò i dodici capitoli prima di posare definitivamente la propria penna il 18 marzo 1817.
Anne Hathaway nei panni di Jane Austen nel film Becoming Jane diretto nel 2007 da Julian Jerrold
Dalla metà di aprile le difficoltà ed il dolore procuratole dal solo deambulare la costrinsero irrimediabilmente a letto. Nel mese di maggio la sorella Cassandra ed il fratello Henry la condussero a Winchester alla disperata ricerca di cure appropriate, ma Jane stava ormai soffrendo dolori strazianti ed era pronta ad accogliere la morte che sopraggiunse proprio a Winchester, dopo due mesi di laceranti sofferenze.
Oggi studi recentissimi ( risalenti a pochissimi giorni fa) sembrano gettare una nuova luce sulle cause della sua morte: Sandra Tuppen, curatrice della British Library che espone tre paia di occhiali che Jane aveva acquistati da sé e che indossava durante gli ultimi anni della sua vita, conservati dai suoi discendenti e donati al museo londinese nel 1999,
dimostrano che la sua vista si era notevolmente abbassata durante gli ultimissimi tempi, cosa che fu motivo di una notevole frustrazione di cui ella non fece segreto nei suoi scritti personali.
Alla soglia dei 40 anni la povera Jane si trovò ad essere quasi del tutto cieca - i tests hanno dimostrato che mentre le lenti del primo paio erano graduate ad 1,75 diottrie da ciascun occhio, quelle del terzo paio, montate su osso di tartaruga, erano con lenti convesse da 4,75 e 5,0 diottrie, appropriate ad una vista del tutto dimezzata - il che significa che ella avrebbe trovato molto difficile vedere abbastanza bene per leggere o scrivere con l'approssimarsi del momento della sua morte, con ogni probabilità di conseguenza al formarsi della cataratta, sicuramente causata dall'intossicazione indotta dai metalli pesanti che sovente erano ingredienti dei preparati farmacologici del tempo; questo fattore, coniugato all'inusuale esantema che comparve sul suo volto e che ci è fatto notare dalla scrittrice di gialli Lindsay Ashford, ci farebbe sospettare che il metallo pesante in questione sarebbe l'arsenico, presente nei medicamenti del tempo che 'curavano' i reumatismi.
A questo punto si compone un quadro ben differente sulla scomparsa precoce dell'amata scrittrice, la quale sarebbe deceduta, pensate, per avvelenamento da arsenico, anche se in modo del tutto accidentale !
Ben consapevole del fatto che al tempo la medicina avesse da compiere ancora molti passi avanti, che fosse in grado di procurare persino intossicazioni ed avvelenamenti tali da condurre alla morte sinceramente mi lascia sconcertata ...
Jane Austen ci è stata portata via: quanto inesauribile talento perì con lei, quanto grandemente ella avrebbe ancora potuto contribuire all'intrattenimento dei suoi lettori, se solo la sua vita fosse stata prolungata, chissà; ma ciò che è certo è che la miniera in cui lungamente ella aveva lavorato non si era ancora esaurita, e che ella era ancora diligentemente impegnata nell'attingervi nuovi spunti.2
Lieta che mi abbiate seguita fino a qui, spero con vivo interesse giacché il patrimonio che Jane Austen ci ha lasciato in eredità appartiene a tutti noi,
vi auguro ogni bene e vi abbraccio caramente,
affezionati e stimati lettori ed amici
a presto 💕
FONTI BIBLIOGRAFICHE:
Caroline Austen, Mia zia Jane Austen. Ricordi, titolo originale dell'opera My Aunt Jane Austen. A Memoir by Caroline Austen, 1867, traduzione di Giuseppe Ierolli;
Jane Austen, Lettere a cura di Giuseppe Ierolli, Utelibri, Bergamo, 2013;(http://www.jausten.it/jalettere.pdf)
J.E. Austen Leigh, A Memoir of Jane Austen, LONDON, RICHARD BENTLEY AND SON, 1871;
Giuseppe Ierolli, Jane Austen si racconta, Utelibri, Bergamo, 2012;
Kim Wilson, At HOME with JANE AUSTEN, FRANCES LINCOLN LIMITED PUBLISHERS, United Kingdom, October 2014;
Daily Mail Online
BBC NEWS
CITAZIONI:
1 - J.E. Austen Leigh, A Memoir of Jane Austen, LONDON, RICHARD BENTLEY AND SON, 1871, CHAPTER 1, pag. 2;
2 - Ididem, CHAPTER XIII, pag. 192.
Of events her life was singularly barren: few changes and no great crisis ever broke the smooth current of its course. […] I have therefore scarcely any materials for a detailed life of my aunt; but I have a distinct recollection of her person and character; and perhaps many may take an interest in a delineation […] of that prolific mind whence sprung the Dashwoods and Bennets, the Bertrams and Woodhouses, the Thorpes and Musgroves, who have been admitted as familiar guests to the firesides of so many families, and are known there as individually and intimately as if they were living neighbours.1
On next July 18th they'll be past two hundred years since the departure of Jane Austen, the beloved Jane Austen that holds a special place in each heart of ours, yet so close to our way of thinking, of understanding the world and interpersonal relationships, capable, considerably ahead of her time, to paint with words a historical, ethical and social world through the plots and characters of her novels which at first might seem simple romantic novels.
Since then the causes of her death have never appeared entirely clear ... we know for sure that with the begin of the year 1816 the health of the poor Jane began to deteriorate gradually even if the signs of this deterioration were ignored at first: despite the progressing of her illness (she wrote to suffer from rheumatism and finally of biliary abnormalities, while the biographers have always indicated us the Addison's disease as the reason of her death, recently the Hodgkin lymphoma, at that time both not known and therefore not curable) unsatisfied by how she had managed the drafting of the end of The Elliots(Persuasion), she rewrote the final chapters, ending them in August of 1816.
With the beginning of the year 1817 she began a new novel at first called The Brothers(who assumed the title of Sanditon when it was published in 1925), and completed its twelve chapters before she finally put down her pen, on March 18th, 1817.
- picture 2 - Anne Hathaway playing Jane Austen in Becoming Jane direct in 2007 by Julian Jerrold
From that moment she spent her days writing lying on the couch, knowing that the aggravation of her state of health was definitive and that the end of her albeit short existence was approaching.
Since mid-April both difficulties and pain due simply to ambulation forced her hopelessly in bed. In May her sister Cassandra and her brother Henry took her in Winchester desperately seeking appropriate cares, but Jane was now suffering excruciating pains and was ready to welcome the death that came precisely there in Winchester, after two months of devastating suffering.
Today, recent studies (dating back a few days ago) seem to throw a new light on the causes of her death: Sandra Tuppen, curator of the British Library that exposes three pairs of spectacles that Jane purchased for herself and wore during the last years of her life, preserved by her descendants and donated to the London museum in 1999, show that her vision became significantly poor during the last few years, that was a source of considerable frustration for her which she made no secret in her personal writings of.
At the age of 40 poor Jane was to be almost completely blind - the tests have shown that while the lenses of the first pair of eyeglasses were graded to 1.75 diopters for each eye, those of the third pair, mounted on a turtle bone, were convex and graded for miopia 4.75 and 5.0 diopters, appropriate to a totally halved view - which means that she would have found it very difficult to see well enough to read or write with the approach of the moment of her death, with every probability as a consequence to the formation of cataracts, definitely caused by intoxication induced by heavy metals that were often ingredients of the pharmaceutical preparations of the time; this factor, conjugate with the unusual rash that appeared on her face, as the mystery writer Lindsay Ashford makes us notice, would make us suspect that the heavy metal in question would be arsenic, present in the medicines of the time that 'cured' the rheumatism.
- picture 3 - Jane Austen's spectacles on display at the British Library
At this point we do compose a very different picture on the sudden death of our beloved writer, who would die, think, from arsenic poisoning, although completely accidental !
Well aware of the fact that at the time the medicine had yet to make much progress, that it were able to procure even intoxications and poisoning that could lead to death frankly leaves me baffled ...
see you soon 💕
Since then the causes of her death have never appeared entirely clear ... we know for sure that with the begin of the year 1816 the health of the poor Jane began to deteriorate gradually even if the signs of this deterioration were ignored at first: despite the progressing of her illness (she wrote to suffer from rheumatism and finally of biliary abnormalities, while the biographers have always indicated us the Addison's disease as the reason of her death, recently the Hodgkin lymphoma, at that time both not known and therefore not curable) unsatisfied by how she had managed the drafting of the end of The Elliots(Persuasion), she rewrote the final chapters, ending them in August of 1816.
With the beginning of the year 1817 she began a new novel at first called The Brothers(who assumed the title of Sanditon when it was published in 1925), and completed its twelve chapters before she finally put down her pen, on March 18th, 1817.
- picture 2 - Anne Hathaway playing Jane Austen in Becoming Jane direct in 2007 by Julian Jerrold
From that moment she spent her days writing lying on the couch, knowing that the aggravation of her state of health was definitive and that the end of her albeit short existence was approaching.
Since mid-April both difficulties and pain due simply to ambulation forced her hopelessly in bed. In May her sister Cassandra and her brother Henry took her in Winchester desperately seeking appropriate cares, but Jane was now suffering excruciating pains and was ready to welcome the death that came precisely there in Winchester, after two months of devastating suffering.
Today, recent studies (dating back a few days ago) seem to throw a new light on the causes of her death: Sandra Tuppen, curator of the British Library that exposes three pairs of spectacles that Jane purchased for herself and wore during the last years of her life, preserved by her descendants and donated to the London museum in 1999, show that her vision became significantly poor during the last few years, that was a source of considerable frustration for her which she made no secret in her personal writings of.
At the age of 40 poor Jane was to be almost completely blind - the tests have shown that while the lenses of the first pair of eyeglasses were graded to 1.75 diopters for each eye, those of the third pair, mounted on a turtle bone, were convex and graded for miopia 4.75 and 5.0 diopters, appropriate to a totally halved view - which means that she would have found it very difficult to see well enough to read or write with the approach of the moment of her death, with every probability as a consequence to the formation of cataracts, definitely caused by intoxication induced by heavy metals that were often ingredients of the pharmaceutical preparations of the time; this factor, conjugate with the unusual rash that appeared on her face, as the mystery writer Lindsay Ashford makes us notice, would make us suspect that the heavy metal in question would be arsenic, present in the medicines of the time that 'cured' the rheumatism.
- picture 3 - Jane Austen's spectacles on display at the British Library
At this point we do compose a very different picture on the sudden death of our beloved writer, who would die, think, from arsenic poisoning, although completely accidental !
Well aware of the fact that at the time the medicine had yet to make much progress, that it were able to procure even intoxications and poisoning that could lead to death frankly leaves me baffled ...
Jane Austen was taken from us: how much unexhausted talent perished with her, how largely she might yet have contributed to the entertainment of her readers, if her life had been prolonged, cannot be known; but it is certain that the mine at which she had so long laboured was not worked out, and that she was still diligently employed in collecting fresh materials from it.2
I feel so pleased if you have followed me reading so far, I hope with keen interest because the inheritance that Jane Austen has left us belongs to each of us,
I wish you all the best and I embrace you so dearly,
affectionate and esteemed friends of mine,
see you soon 💕
BIBLIOGRAPHIC SOURCES:
Caroline Austen, Mia zia Jane Austen. Ricordi, titolo originale dell'opera My Aunt Jane Austen. A Memoir by Caroline Austen, 1867, traduzione di Giuseppe Ierolli;
Jane Austen, Lettere a cura di Giuseppe Ierolli, Utelibri, Bergamo, 2013; (http://www.jausten.it/jalettere.pdf)
J.E. Austen Leigh, A Memoir of Jane Austen, LONDON, RICHARD BENTLEY AND SON, 1871;
Giuseppe Ierolli, Jane Austen si racconta, Utelibri, Bergamo, 2012;
Kim Wilson, At HOME with JANE AUSTEN, FRANCES LINCOLN LIMITED PUBLISHERS, United Kingdom, October 2014;
Daily Mail Online
BBC NEWS
QUOTATIONS:
1 - J.E. Austen Leigh, A Memoir of Jane Austen, LONDON, RICHARD BENTLEY AND SON, 1871, CHAPTER 1, p. 2;
2 -Ididem, CHAPTER XIII, p. 192.