Durante il periodo vittoriano, la realizzazione dei doni per il S.Natale era visto come un modo per animare le lunghe serate invernali che anticipavano la grande festa mentre i giorni si fanno via via sempre più brevi ed il buio giunge repentino a troncare il pomeriggio.
La progettazione e la messa a punto dei doni cominciava molti mesi prima, con le figlie che spesso aiutavano le madri a cucire e ricamare, cosa che era motivo di lunghe ore felici trascorse insieme. Spesso i modelli si trovavano con facilità in libri e periodici, tra i quali spiccava il Cassell's Household Guide.
Il concetto di un dono fatto in casa, oggi a noi quasi misconosciuto, era spesso più sentimentalmente accattivante di quanto fosse quello di un regalo acquistato in un negozio, anche se quella di un dono già fatto è divenuta, con il trascorrere del tempo, l'opzione più agevole per ciascuno di noi.... peccato !
A seconda delle singole abitudini della famiglia, i Victorians scartavano i loro doni la mattina del 25 dicembre, prima o dopo colazione, dopo la funzione in chiesa o dopo il pranzo, ma di certo andava per la maggiore fare una frugale colazione in tutta fretta, poi si attendeva che papà accendesse le candele che illuminavano l'albero, generalmente collocato in salotto, dove i bambini correvano nell'immediato.
Articoli da regalo andavano da ciò che era utile a ciò che era decorativo, ed anche il cibo faceva spesso parte dei doni, soprattutto quando si trattava dei più piccoli.
Immaginate di vivere i giorni che precedono il Natale Vittoriano e di dover scegliere che doni fare ... ecco, io vi potrei essere di aiuto consigliandovi in questo modo:
PER LA NONNA
- un portaritratti per incorniciare un momento da ricordare con affetto;
- una pianta per la sua casa;
- dei segnalibri se la nonna trascorre del tempo libero dedicandosi alla lettura;
- un panno con cui detergere il pennino dall'inchiostro, i così detti PEN WIPER, che avevano le forme più fantasiose;
- sacchetti profuma biancheria contenenti piccole rose in boccio;
- una borsa fatta all'uncinetto con filo di seta blu ed ornata di una frangia, sempre nei toni del blu,
- centrini;
- una POMANDER BALL ( dal francese 'pomme d'ambre', i.e. mela d'ambra, è una palla fatta di profumi come ad esempio l'ambra grigia, da cui il nome ), all'epoca era una mela od un'arancia decorata con chiodi di garofano che si metteva negli armadi per tenere lontane le tarme dagli abiti, parassiti tanto amici del legno nelle case di un tempo, oppure più POMANDRE BALLS a comporre un centrotavola con cui decorare la tavola dei dì di festa.
PER LA MAMMA
- un abbonamento ad una rivista periodica per la famiglia;
- fazzoletti cifrati o una sciarpa;
- un cesto porta lavoro con gli interni cuciti ed il necessario coordinato;
- un grembiule;
- un paio di pantofole ricamate, magari con motivi floreali che riflettano l'amore per la natura che connotò tutto il XIX secolo;
- un colino per il tè a forma sferica,
- una bottiglia di colonia;
- una scatola porta passamanerie;
- un ventaglio;
- un paio di forbici ed un ditale in argento;
- un puntaspilli con una forma adatta ad essere utilizzato al momento come decorazione per l'albero.
PER IL PAPA'
- un paio di bretelle ricamate;
- pantofole scendiletto;
- un piccolo panno in camoscio ricamato per pulire il monocolo;
- un sacchetto porta tabacco con monogramma ricamato;
- un portasigari;
- un ombrello;
- una scatola di portasigari;
- biscotti fatti in casa riposti in una scatola o altro contenitore fatto a mano.
PER LA SORELLA
- un paio di muffole o di guanti;
- un set per il cucito;
- un libro musicale;
- un armadio decorato con pizzi per la casa delle bambole;
- un canarino;
- una bambola di sapone in miniatura dentro ad una culla fatta con un guscio di noce;
- matite da disegno;
- nastri per capelli.
PER IL FRATELLO
- un album per raccogliere i francobolli;
- delle biglie;
- un salvadanaio;
- un paio di pattini;
- una pistola giocattolo;
- una slitta;
- dei soldatini;
- un trenino.
I Gentlemen non si preoccupano di tutte quelle deliziose 'cianfrusaglie' che si dilettano a confezionare le Ladies, costoro optano per ciò che è utile in nome della pragmaticità propria della loro natura; una Lady non può donare ad un Gentleman qualcosa di grande valore, perché egli si sentirebbe in dovere di contraccambiare con un dono ancor più prezioso e perciò tutto il prestigio e la grazia di un dono femminile verrebbero sminuiti da un gesto di mero valore commerciale ...
Ecco il vantaggio della donna ... ella possiede le mani e la capacità di fare, mentre l'uomo può solamente contare sul denaro: un'idea molto carina sarebbe quella di decorare le iniziali del Gentleman su di un fazzoletto utilizzando come filato i propri capelli ... ben conoscendo il valore della capigliatura femminile nell'immaginario collettivo dei Victorians( ve ne parlai QUI ), un tale dono sarebbe stato interpretato come prodigo di amore, talento e passione; se poi si pensa a qualcosa di raro e ricercato, esso è in grado di svalutare anche l'oggetto commercialmente più costoso ed allora perché non optare per una moneta antica, per esempio ... la cosa principale e moralmente più corretta era il non donare ad una persona modesta qualcosa di esoso, perché l'avrebbe messa in difficoltà e fatta sentire meschina.
Ma i Victorians, la cui educazione e formazione morale, propugnata dalla Regina del Popolo che era divenuta simbolo ed ideale da seguire, non pensavano solamente allo scambio di doni in famiglia con la famiglia e con gli amici, essi amavano condividere ciò che possedevano con chi era meno fortunato: il pietismo, il senso della carità, era essenziale affinché essi vivessero in pace con sé stessi ed è la stessa letteratura del tempo ad insegnarcelo, basti pensare al romanzo diLouisa May Alcott, Little Women,che comincia con'Un Natale senza doni', che'non è un Natale', ma che si configura come il più vero dei Natali quando tutte le sorelle March, temporaneamente orfane del padre che è al fronte per laGuerra di Secessione,seguono la madre nel recare ciascuna la propria colazione ai piccoli della famiglia Hummel, una famiglia appena emigrata dalla Germania e che viveva in condizioni miserrime, o all'educatore per eccellenza dell'epoca vittoriana,Charles Dickens, il quale, fa pronunciare al fantasma del socio in affari del burbero protagonista del romanzoA Christmas Carol, Mr. Scrooge, che lo va a trovare nel tentativo di fare di lui un uomo migliore, le seguenti parole:
"In questi giorni di festa, Mr. Scrooge", disse il signore, prendendo una penna, "di solito non solo è doveroso, ma ancor più è appagante il dover pensare a qualche provvista per i poveri ed gli indigenti che soffrono maggiormente in questo momento. Molte migliaia di persone sono privi dei beni di primaria necessità, centinaia di migliaia patiscono l'assenza dei minimi agi. [...] Consapevoli del fatto che a malapena forniscono allegria cristiana dello spirito e non possono far parte della moltitudine che festeggia, molti di noi mettono da parte dei fondi per comprare loro della carne, da bere e qualcosa perché possano riscaldarsi."
- Charles Dickens, "A Christmas Carol"
Non a caso venne infatti istituito il così detto BOXING DAY: il giorno dopo il S.Natale, il 26 di dicembre, era il giorno dedicato alla carità ..., ma questa è un'altra storia di cui mi piace parlarvi in un'altra occasione dedicando ad essa tutto il tempo che merita ...
Per ora prendo congedo da voi con un forte abbraccio, colmo della più sincera gratitudine,
a presto 💕
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During the Victorian period, the realization of the gifts for Chirstmas was seen as a way to animate the long Winter evenings which anticipated the big party, meanwhile the days grew shorter and shorter and the darkness suddenly came to put its end to the afternoon.
The planning and the accomplishment of those gifts began many months before, with the daughters who often helped their mothers to sew and embroider, works which were a source of long happy hours spent together. Often the patterns were found easily in books and periodicals fot the family , among them stood out the Cassell's Household Guide.
The concept of a gift home-made, to us today almost unknown, was often more emotionally appealing than it was a gift bought in a store, even if that of a gift 'ready' has become, with the passage of time, the easier option for all of us, alas !
Depending on the individual habits of the family, the Victorians discarded their gifts on the morning of December 25th, before or after breakfast, after the service at curch or after lunch, but it certainly was most popular to have a frugal breakfast in a hurry, then Dad went to light up all the candles that lit the Christmas Tree, usually placed in the living room, where the children ran immediately.
Gifts ranged from what was useful to what was decorative, and even the food was often part of them, especially if we think about children.
Imagine to live the days preceding a Victorian Christmas and having to choose which gifts to do ... behold, I could be of help in advising you this way:
FOR GRANDMA
- A frame for moment to remember with affection;
- A plant for her home;
- Bookmarks, if the grandmother spends her free time reading quite a lot;
- A cloth with which to clean her nib, the so-called PEN WIPER, who had the most fancy patterns;
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- Scented linen bags containing small roses in bud;
- A crocheted bag with blue silk thread and decorated with a fringe, always in a shade of blue,
- Doilies;
- A POMANDER BALL (from the French 'pomme d'ambre', i.e. amber apple, is a ball made of scents such as the ambergris, hence the name), at that time it was an apple or an orange decorated with cloves that you put in the wardrobes to keep moths away from clothing, parasites which are 'close friends' of the wood in the houses of the past, or more POMANDRE BALLS to compose a centerpiece for the Christmas table setting.
FOR MOM
- A subscription to a magazine for the family;
- Monogrammed handkerchiefs or scarves;
- A sewing basket with lined interior and all the necessary co-ordinated;
- An apron;
- A pair of embroidered slippers, maybe with floral motifs reflecting the love of nature that marked throughout the XIXth century;
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- A spherical sieve for preparing tea;
- A bottle of cologne;
- A little box for her trimmings and laces;
- A fan;
- A pair of scissors and a thimble both in silver;
- A pincushion with a form suitable to be used at the time as a decoration for the Tree.
FOR PAPA
- A pair of embroidered suspenders;
- Mat slippers;
- A small embroidered cloth in chamois to clean his monocle;
- An embroidered tobacco bag with monogram;
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- A box of cigars
- An umbrella;
- A humidor;
- Homemade cookies stored in a box or other container handmade.
FOR THE SISTER
- A pair of mittens or gloves;
- A set for sewing;
- A music book;
- A cabinet decorated with lace for the dollhouse;
- picture 6 - Playing with the dollhouse in the Victorian age
- A canary;
- A soap miniature doll in a cradle made with a nut shell;
- Drawing pencils;
- Ribbons for her hair.
FOR THE BROTHER
- An album to collect stamps;
- Marbles;
- A piggy bank;
- A pair of skates;
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- A toy gun;
- A slide;
- Some little soldiers;
- A model train.
AND IF THE GIFT IS FOR A GENTLEMAN ?
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Gentlemen do not care about all those delicious 'junks' that delight Ladies, they opt for what is useful in the name of the pragmatism belonging to their own nature; a Lady cannot donate to a Gentleman something of great value because he would feel compelled to reciprocate with an even more precious gift, and therefore all the prestige and the grace of the Lady's gift would be belittled by a gesture of mere commercial value .. .
Here the advantage of the woman ... she has the hands and the ability to do, while the man can only rely on money: a very nice idea would be to embroider the initials of the Gentleman on an handkerchief using her hair ... well aware of the value of women's hair in the collective imagination of the Victorians (I told you about it HERE), this is a gift that would be interpreted as generous with love, talent and passion; then if you think of something unique and rare, it is also able to depreciate even an object commercially much more expensive so why not to opt for an ancient coin, for example ... the main and morally correct thing it was not to donate to a modest Gentleman something costly, because it would put him in difficulty, and made him feel miserable.
But the Victorians, whose formal and moral education, advocated by the Queen of the People who had become a symbol and an ideal to follow, didn't think only to exchanging gifts with family members and friends, they loved to share their possessions with those who were less fortunate: the pietism, the sense of charity, was essential for them to live in peace with themselves and it is the literature of the time itself to teach it, just think of the novel by Louisa May Alcott, Little Women, which starts with ' A Christmas without gifts, that'is not a Christmas', but that appears to be the truest of Christmases when all the March sisters, temporarily orphan of the father who is at the front to the Civil War, followed their mother bringing their breakfast to the little babies of the Hummels, a family newlty emigrated from Germany and living in miserable conditions, or to the educator of the Victorian period par excellence, Charles Dickens, who makes pronounce to the ghost of the business partner of the gruff protagonist of the novel A Christmas Carol, Mr. Scrooge, who visits him in an attempt to make him a better man, the following words:
'At this festive season of the year, Mr. Scrooge,' said the gentleman, taking up a pen, ' it is more than usually desirable that we should make some slight provision for the Poor and Destitute, who suffer greatly at the present time. Many thousands are in want of common necessaries; hundreds of thousands are in want of common comforts, sir.'
[...] 'Under the impression that they scarcely furnish Christian cheer of mind or body to the multitude,' returned the gentleman, `a few of us are endeavouring to raise a fund to buy the Poor some meat and drink. and means of warmth.'
- Charles Dickens, "A Christmas Carol"
Not by chance it was in fact created the so-called BOXING DAY: the day after, Christmas, December 26th, was the day dedicated to charity ... but that's another story I like to tell you about another time devoting to it all the time it deserves ...
For now I take my leave of you with a big hug, filled with the most sincere gratitude,
see you soon 💕